I traumi dentali rappresentano un evento molto comune, che interessa non solo i bambini ma anche le persone adulte.
Si tratta di lesioni accidentali, lievi o importanti, a carico delle strutture interne della bocca.
I traumi possono interessare sia i tessuti duri (smalto, cemento, dentina) che i tessuti molli del distretto oro-facciale (labbra, mucose, gengive, legamenti, porzioni ossee).

Particolarmente frequenti nei bambini in età scolare o prescolare (quando i denti sono ancora in fase di formazione), i traumi dentali sono molto comuni anche tra i soggetti che praticano attività sportive di combattimento o discipline particolarmente dinamiche quali boxe, arti marziali, difesa personale, sci, motocross e pattinaggio.
Qualunque sia l’entità del trauma dentale, è bene non trascurare l’evento ed effettuare le dovute visite di controllo, al fine di comprendere la natura della lesione, individuare la tipologia di intervento più adatta e limitare le conseguenze del danno.
Approfondiamo il tema con la Dott.sa Caterina Manzali, Odontoiatra Pediatrico presso lo Studio Dentistico Via Grandi.

Traumi dentali: le principali cause

Quasi sempre i traumi dentali necessitano di terapie conservative estetiche per il ripristino della normale morfologia ed estetica del dente.

L’entità del danno e la tipologia del trauma dentale, determinano e condizionano la tipologia di intervento sul paziente. In particolare si distinguono:

  • Traumi dentali senza danni evidenti: in questo caso è consigliabile recarsi il prima possibile presso il proprio odontoiatra o in ospedale, in modo da effettuare un esame radiografico dell’elemento o degli elementi dentali interessati e monitorare le aree colpite in modo da rilevare eventuali cambiamenti.
  • Traumi dentali ai tessuti duri del dente: se il danno non ha intaccato la polpa si valuterà se e come ricostruire la parte mancante del dente con trattamenti di odontoiatria estetica. In caso di interessamento pulpare, qualora il dente sia già maturo, si può procedere alla ricostruzione. In caso invece di apice immaturo (radice non ancora completamente sviluppata) si procederà a stimolare la crescita della parte radicolare rimanente (apecificazione). Nel caso in cui si disponga del frammento dentale fratturato, è importante non disidratarlo immergendolo nel latte, in una soluzione salina (es. liquido delle lenti) o in semplice acqua.
  • Traumi dentali con avulsione (caduta dell’elemento dentale): in questo caso il dente non va pulito né tanto meno disinfettato o deterso, ma solo conservato adeguatamente in una soluzione fisiologica o tenuto in bocca a contatto con la saliva. È necessario che l’interessato si rechi immediatamente dall’odontoiatra o in ospedale per far ricollocare il dente nell’alveolo, in modo da stabilizzarlo con splintaggio flessibile.

Cosa accade se si trascura il problema?

Anche nei casi in cui non sono presenti danni apparenti, è bene effettuare una visita di controllo: la mancanza di un pronto intervento, può infatti degenerare in necrosi della polpa dentale, portando all’irreversibile perdita del dente. Inoltre, dato lo stretto rapporto fra le radici dei denti decidui e i denti permanenti in via di formazione all’interno dell’osso mascellare o mandibolare, molti traumi dentali, specialmente le lussazioni intrusive, possono creare danni permanenti.

Tra le conseguenze più comuni causate da lesioni dentali ci sono:

  • Riassorbimenti interni o esterni: in caso il riassorbimento sia di natura esterna, il danno viene limitato alle pareti del canale radicolare, mentre in caso di riassorbimento esterno, è richiesto un trattamento specifico di devitalizzazione per recuperare la superficie esterna della radice.
  • Calcificazioni: per calcificazione si intende l’obliterazione dello spazio endodontico (lo spazio che occupa il nervo del dente), dovuta ad apposizione di tessuto duro mineralizzato. In alcuni casi le calcificazioni possono essere anche totali, quindi i denti traumatizzati devono sempre essere tenuti sotto controllo clinico e radiografico per valutare un eventuale intervento tempestivo.
  • Infezioni periradicolari: un trauma dentale può portare al verificarsi di infiammazioni ed infezioni con conseguente necrosi della polpa dentaria. L’infezione cariosa dall’interno del dente può propagarsi fuori dell’apice della radice causando lesioni come granulomi, ascessi e cisti.
  • Anchilosi: si tratta della perdita del legamento parodontale intorno alla radice. L’osso entra direttamente in contatto con la zona radicolare e gradualmente i tessuti duri dentinali vengono sostituiti dall’osso, provocandone il riassorbimento.

Nel caso di traumi dentali la prevenzione gioca quindi un ruolo davvero fondamentale.
Per questo, in caso di lesione, per evitare ulteriori complicanze del trauma, è importante intervenire tempestivamente attraverso una terapia mirata al recupero degli elementi dentali, e a un monitoraggio continuo nel tempo del dente leso, seguendo precise linee guida diagnostiche e terapeutiche suggerite dal proprio dentista di fiducia.

Dott.sa Caterina Manzali

La Dottoressa Caterina Manzali si laurea nel 2012 in Odontoiatria presso
l’ Università degli studi di Bologna.
Nel 2014 partecipa al progetto Leonardo lavorando a Barcellona, mentre nel 2015 consegue all’ Università di Bologna il master di secondo livello in Conservativa estetica.
Nel 2017 si reca a New York dove frequenta gli studi Bright Healthy smile della Dott.ssa Corielli e Bronsky orthodontics, oltre ai reparti di pedodonzia e ortodonzia della New York University.
Nel 2020 si perfeziona ulteriormente in Ortognatodonzia dell’età evolutiva presso l’università degli studi di Firenze, dove consegue il secondo titolo di Master Universitario. Partecipa a numerosi corsi e congressi in ambito pedodontico e collabora esclusivamente con lo Studio Odontoiatrico Via Grandi da anni.