Quando vi è la necessità di aumentare il volume osseo per il posizionamento di impianti dentali, è possibile ricorrere alla chirurgia per il rialzo del seno.
Questa pratica consente la sostituzione di elementi dentari nei settori posteriori dell’arcata superiore.

Per rimpiazzare i denti mancanti, è necessario intervenire seguendo tre fasi distinte: la ricostruzione del tessuto osseo, l’introduzione di impianti (radici artificiali in titanio) e l’applicazione dei denti.
Nello specifico, la ricostruzione dell’osso prevede che si passi dall’interno della bocca, eseguendo una piccola apertura nella parte anteriore e laterale dello zigomo, sollevando poi la membrana che riveste il seno mascellare e applicando, nella cavità ottenuta, un sostituto osseo sintetico, che successivamente viene invaso da vasi sanguigni e cellule volte a produrre tessuto osseo. In questo modo si evita il prelievo di osso da altre sedi del corpo del paziente, rendendo l’intervento meno invasivo.

Successivamente (dopo 6 mesi), si effettua l’inserimento di impianti direttamente nell’osso sintetico precedentemente applicato: questi vengono lasciati sotto il livello della gengiva per un arco temporale dai 3 ai 4 mesi, così da consentire la osteointegrazione.

Dopo questa fase, viene riaperta la gengiva, vengono prese le impronte analogiche o digitali e, nel giro di 15 giorni, vengono costruiti e montati i denti artificiali.
Complessivamente la terapia ha una durata di 10/12 mesi.
Si ringrazia il Prof. T. Testoni per alcune immagini riportate nel presente articolo.
Come affrontare la convalescenza? Ecco alcuni consigli pratici.
In questo caso l’igiene orale è di fondamentale importanza per una corretta guarigione:
è bene non spazzolare la zona operata per le prime due settimane, così come non va utilizzato il filo interdentale. Sì, invece, all’uso di collutori.

Anche durante i pasti sono necessarie accortezze: oltre ad evitare di masticare sulla zona operata, sono preferibili i cibi morbidi e freddi nei primi due giorni, per poi passare a quelli semi-solidi e tiepidi nei successivi cinque giorni. Cibi piccanti, troppo acidi o irritanti vanno invece evitati per tutto il periodo.

L’intervento è controindicato nei fumatori.

Infine non sono da sottovalutare i controlli ravvicinati per monitorare la guarigione.

Dott. Paolo Marcheselli

Il Dott. Paolo Marcheselli si laurea in odontoiatria nel 1992, dopo aver frequentato dal 1990 al 1994 il reparto di conservativa dell’Università di Bologna, diretto dal Prof. G. Dondi Dall’Orologio. Dal 1994 al 1995 frequenta il corso annuale di protesi fissa con il Dott. Valbonesi Stefano e dal 1998 al 1999 quello annuale di implantologia con il Dott. Degidi Marco.
Nel 2005 si iscrive al corso di dissezione anatomica su cadavere tenuto dal Dott. S. Longoni all’Università Henry Poincare, Nancy (Francia).
Dal 2004 al 2014 ha collaborato con il Prof. Alberto Bianchi, attuale Direttore dell’unità operativa di chirurgia maxillo facciale dell’Università di Catania, nell’ambito del suo ambulatorio privato e con il Prof. Claudio Marchetti, Direttore dell’unità operativa di chirurgia maxillo facciale dell’Università di Bologna.
Risale al 2016 il corso sulla piezosurgery tenuto dal Dott. R. Ceccarelli e quello sul dolore orofacciale e disturbi dell’atm a cura del Dott. Di Giosia.
Nel 2018 frequenta il corso GBR crestale con il Dott. A. Cucchi, il corso di conservativa con il Dott. G. Pavolucci.
Dal 2014 ad oggi collabora con lo Studio Dentistico Via Grandi.